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venerdì 27 febbraio 2009

INTERVISTA A SIMONE TOMASINI DI RITORNO DAL TORNEO CON LA NAZIONALE ITALIANA UNDER 16


Di ritorno dal Torneo Internazionale svolto in Turchia dalla Nazionale Italiana, siamo a colloquio con Simone Tomasini per un bilancio sulla sua importante esperienza svolta con la maglia azzurra.

Allora Simone che tipo di esperienza è stata? Un bellissimo torneo, giocando contro i migliori prospetti europei dell’annata 93. Per sette volte abbiamo incontrato molte delle squadre più forti in Europa, come ad esempio Russia e Turchia, che ci hanno fatto vedere come si gioca a pallacanestro ad altissimo livello con intensità elevata, ottima organizzazione e forte attitudine.

Maggiori difficoltà? A livello di squadra abbiamo affrontato il torneo senza molti “pezzi pregiati” rimasti in Italia, per dare modo allo staff azzurro di valutare al meglio i valori dei ragazzi che durante la preparazione all’europeo hanno avuto meno possibilità di stare in campo. Sotto questo aspetto quindi risultati certamente confortanti. Mettendo da parte per un attimo questa valutazione, penso che per molti di noi in Italia, non ci sia abitudine ad un gioco così fisico, ma anche così atletico, dove le frazioni di secondo diventano ore se hai di fronte atleti evoluti, preparati al meglio sia tecnicamente che tatticamente. Oltretutto non avendo potuto preparare niente a livello di tattica di squadra prima del torneo, spesso i meccanismi di squadra s’inceppavano creando veri svarioni nel punteggio.

Per quanto riguarda le tue prestazioni personali? Sotto l’aspetto offensivo penso di aver raggiunto la sufficienza piena, potendo contare anche sul fatto che non avendo particolari schemi predeterminati, c’era di fatto grande libertà, potendo così dare fondo alle mie “fantasie” di uno contro uno. Sul fronte difensivo, parecchi problemi. Ho fatto davvero tanta fatica a contenere i play avversari, a volte davvero troppo veloci. Anche le guardie ogni tanto partivano a razzo arrivando fino in fondo, cose che in una difesa decente non dovrebbero succedere. Nel complesso comunque non posso lamentarmi delle mie prestazioni anche se limitare il numero dei palleggi, avere molta più continuità nell’arco della gara e migliorare le percentuali di tiro dal perimetro, determinanti per elidere la “rumba” dei contatti in mezzo all’area, evitando così la tonnara in ogni penetrazioni diventano aspetti importanti per reggere ad alti livelli.

Cosa porti a casa da questo torneo? Innanzitutto una bella esperienza, paragonabile in tutto e per tutto ad un campionato europeo, a cui spero fortemente di partecipare nel prossimo luglio. Poi della belle amicizie con i ragazzi di nazionale con cui ho condiviso per 14 giorni, partite dure, viaggi di trasferimento al limite delle possibilità umane, undici giorni di pioggia in Turchia, pasti non proprio da Mc Donald’s come piacciono a me e meno male tanti altri bei momenti tutti insieme.

Con te in Turchia anche Cece Ciocca, ex allenatore della prima squadra di Treviglio? Si Cece è stato molto utile perché conosce la pallacanestro alla grande e mi è capitato di confrontarmi con lui su come potessi fare a risolvere i problemi che si creavano in campo. Avendo la fortuna di conoscerlo bene, abitando a 2 km di distanza, sotto quell’aspetto mi sentivo in famiglia.

Ti senti di poter avere nuove prospettive con la maglia azzurra dopo questo torneo? Giocare con la maglia dell’Italia è una bellissima sensazione che spero proprio di poter riprovare. Ci sono in giro per l’Italia tanti bravi giocatori del 93 che sono certamente più forti di me. Se coach Bocchino e lo staff azzurro avranno la lungimiranza di provare anche con il sottoscritto il cammino verso l’europeo sono carico per dare tutto quello che ho dentro cercando di superare gli attuali limiti venuti a galla durante questo torneo. Se poi questo massimo basterà per essere dentro anche nei dodici che andranno in Lituania questo lo decideranno tanti fattori. Speriamo.

Che effetto ti ha fatto tornare a casa dopo tanti giorni di raduno? Beh a casa si sta bene, quindi sotto un certo punto di vista tornare a giocare con i tuoi compagni di società, ritrovare le tue abitudini quotidiane e le tue certezza ti rassicura molto. Oltretutto proprio con la mia squadra in questo periodo dovremo affrontare partite importanti per poter raggiungere uno dei quattro posti disponibili per la qualificazione all’interzona, quindi ci daremo dentro.

Queste le cifre individuali finali del torneo per quanto riguarda Simone:
Minuti di gioco 3 ore 9 minuti - Minuti di media 27
104 punti totali (14,8 di media) (miglior realizzatore della squadra)
Tiri da due 26/48 (54%)
Tiri da tre 7/24 (34%)
Tiri Liberi 31/43 (71%)
Rimbalzi difensivi 17 (2,4 a partita)
Rimbalzi offensivi 10 (1,4 a partita)
Palle perse 15 (2,1 a partita)
Pale recuperate 11 (1,6 a partita)
Assist 22 (3,1 a partita) Migliore della sua squadra

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