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domenica 8 giugno 2008

SCHIAVI PENSIERO POST BARLETTA

"POTEVAMO ESSERE MIGLIORI, PECCATO"


Di ritorno da Barletta dove si sono svolte le Finali Nazionali Under 17 siamo a colloquio con Andrea Schiavi, Responsabile del Settore Giovanile Bluorobica oltre che allenatore della squadra cadetti.

Soddisfatto di queste seconde Finali Nazionali con il gruppo 91?
Non abbiamo giocato delle grandi finali, come invece era successo nel 2007 a Montacatini. In ogni partita abbiamo sempre sofferto qualcosa. Gli avversari soprattutto. Bologna e Treviso sono delle grandi squadre. Bologna in effetti la più grande in assoluto. Ma anche con Ostia nella gara decisiva per l’accesso ai quarti di finale, abbiamo sofferto più del dovuto, non dando mai l’impressione di essere in controllo. Con Trieste invece la gara è stata discreta.

Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno dunque? Arrivare quinti in Italia seppure ex-equo con Società prestigiose come Treviso, Lottomatica Roma e Desio è un altro risultato storico per una Società come la nostra dove la parte dedicata alle risorse del reclutamento sono molto vicine allo zero. Abbiamo, tranne rare eccezioni, tutti ragazzi nati a Bergamo e che vivono nel capoluogo. Questo fatto naturalmente se paragonato agli avversari che di fatto dispongono di risorse e investimenti che neppure ci sfiorano, ci riempie di orgoglio e da ulteriore motivazione alla prosecuzione della nostra attività. E’ chiaro anche però che il clamoroso terzo posto della scorsa stagione ha di fatto alzato molto le aspettative di tutti. Quest’anno abbiamo gioito più per il primo posto in Lombardia (dopo il terzo del 2007), che per la qualificazione all’interzona a Consandolo, o il quinto posto a Barletta.

Questo significa che il movimento cestistico a Bergamo ha alzato il tiro? Di fatto si. Se è giusto gioire ed esaltarsi per risultati eclatanti come successo nel recente passato, è anche giusto rendersi conto quando il gioco che proponi non è sufficiente per farti sentire bene, potendo e dovendo dare tutto in poche azioni. Probabilmente per diverse ragioni non siamo riusciti ad esaltarci nel gioco di squadra, come invece era successo a Montacatini, dando di fatto tutto, e anche in condizioni fisiche peggiori rispetto a quest’anno. E questa sensazione rimane come rammarico.

Alti e bassi con tutti i presenti a Barletta o qualche certezza c’è stata? Ho cercato di parlare con tutti i ragazzi ponendo degli obiettivi tecnici e tattici per poter progredire. In molti ho visto proprio quei passi per fare bene e provare a superare i propri limiti. E’ chiaro che non sempre è così semplice, soprattutto quando s’inizia a giocare con gente di spessore e di qualità come è capitato a Barletta.
Marco Planezio rimane la certezza numero uno della squadra. Pur non giocando al meglio durante queste ultimi finali ha dimostrato classe e determinazione. Per lui la strada della prima squadra di Treviglio penso sia doverosa e se è vero che il suo coetaneo Melli gioca in Lega due con successo e con minutaggi sostanziosi, penso proprio che Marco possa a sua volta dire la sua per qualche minuto in serie B d’eccellenza.
Gotti dopo le clamorose finali di Montacatini ha fatto intravedere progressi sia sotto l’aspetto tecnico, sia anche di tenuta fisica e caratteriale. E’ chiaro che la concorrenza delle altre squadre è altissima… ma la strada penso sia quella giusta. Marulli ha dimostrato a tratti che se messo in condizione può risultare uno dei play più affidabili in Italia per l’annata 91. Anche per lui, per poter progredire, si dovrebbero aprire le porte di una squadra senior. Avere a che fare con scelte e atteggiamenti adulti sono una delle priorità per Roby nella prosecuzione della sua carriera cestistica.
Gritti e Lussana pur compiendo buone prove durante il torneo, non hanno brillato. Questo mi dispiace perché entrambi hanno cercato in tutti i modi di applicarsi per il gruppo. Per entrambi comunque questa seconda esperienza alle finali non può che tornare utile in futuro. Gibellini ha dato grande sostanza alla squadra e ha sopperito per quello che necessario al fabbisogno di grinta e determinazione che al gruppo è mancato in qualche frangente. Belotti, Scarrocchia, Cornolti, Casappa e Cancelli non hanno avuto molte possibilità di utilizzo durante le Finali di Barletta, però sono stati i primi ad essere ringraziati dal sottoscritto per l’intera stagione perché giocare meno e allenarsi da “primi” alza il livello qualitativo degli allenamenti. I due 93 Carnovali e Tomasini hanno dato il loro contributo di talento e di qualità. Da loro in effetti non mi aspettavo nulla di più nulla di meno.

Il livello delle Finali di Barletta è stato comunque alto? Direi molto alto. Le annate 91 e 92 in Italia rappresentano quanto di meglio può sfornare una nazione come la nostra. E la presenza di molti procuratori sulle tribune del Paldisfida ne è la testimonianza più concreta.
Tommasini e Baldi Rossi di Bologna, Melli di Reggio Emilia, Iannuzzi e Cantanni di Siena, Contento e Maganza di Udine, i due Potì dell’altra Siena, D’Alessio e Casale di Lottomatica, Cecchetti di Ostia, Torgano di Desio, Deguara Benetton e non penso di dire eresie aggiungendo il “nostro” Planezio da “Nembro” insieme con i vari 92 Sabbatino, Sgobba, Gentile, Ceron, Ingrosso… rappresentano un ottimo gruppo di giocatori per le nazionali giovanili.
Il cambio delle annate a mio parere ha aiutato una maggiore maturazione degli atleti di classe 91 facendo due stagioni da protagonisti assoluti, anche se visti i minutaggi e i ruoli fondamentali che i migliori 91 si sono riusciti a ritagliare nelle proprie squadre under 19 penso che lo spostamento delle categorie sia stato in effetti abbastanza inutile.
Invece di ricambiare ancora tutto come successo qualche anno fa con la messa a regime dei nostri campionati a quegli degli europei, bastava (proprio se si voleva fare qualcosa) allungare a tre annate il campionato Under 18, posticipando l’uscita agli Under 19 anziché agli Under 18. In questo modo ci avremmo guadagnato un po’ tutti, anche quei ragazzi che per maturazione fisica e tecnica avevano necessità di altro tempo per poter finire di crescere.

Qualche 91 sarà impegnato nelle finali di Venezia con la squadra Under 19? Si abbiamo “spedito” a Venezia: Planezio, Gotti e Marulli che insieme a Gibellini e Gritti hanno condiviso l’esperienza utile del doppio campionato. E’ chiaro che il livello sale, ma le qualità ci sono e anche in questa occasione i ragazzi daranno il meglio.

Programmi futuri all’orizzonte? Stiamo per finire una stagione importante che ci ha consacrato insieme a Montepaschi Siena, Virtus Bologna, Scavolini Pesaro, Benetton Treviso e Stella Azzurra Roma come le uniche Società in Italia capaci di presenziare a tre Finali Nazionali. Insieme con Andreini e Ballini stiamo cercando di organizzare al meglio l’attività. Appena la stagione sportiva sarà finita avremo modo di concretizzare quello che nel corso di questi ultimi mesi ci siamo prefissati. Un maggiore qualità dell’attività con gruppi di allenamento omogenei e l’inserimento dei giocatori Under 19 all’interno di squadre senior rimangono al momento le priorità.

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