:

martedì 19 febbraio 2008

DALLA PREALPINA DI LUNEDI' 18 FEBBRAIO

LA NUOVA B1 PRENDE FORMA FRA 4 ANNI

Entro la stagione 2011/12 saranno sette gli Under obbligatori a referto

(G.S.) - Dimezza nuovamente la tempistica passando da 8 a 4 anni per l'entrata a regime la dibattuta riforma della serie B1 proposta dalla LNP nei mesi scorsi. Il consiglio federale Fip tenutosi a Bologna ha infatti accolto favorevolmente l'ultima stesura della proposta per trasformare il primo campionato dilettantistico nazionale in un torneo "propedeutico" per la crescita dei giovani. Approvate le linee generali del documento che entro la stagione 2011/2012 renderà obbligatoria l'iscrizione a referto di 7 giocatori in età Under, "separando" le età dei giovani tra i 23 ed i 21 anni come nell'attuale stesura delle regole.

Nella tabella prospettata infatti già il prossimo anno in serie B1 l'obbligo degli Under salirà da 3 a 4 elementi (due Under 23 e due Under 21, nati cioè rispettivamente nel 1986 e seguenti e nel 1988 e seguenti). Fra due anni si passerà a 3 Under 23 (1987 e seguenti) e 2 Under 21 (1989 e seguenti), salendo a 3 Under 23 (1988 e seguenti) e 3 Under 21 (1990 e seguenti) nella stagione 2010/2011 per poi andare "a regime" con 4 Under 23 (1989 e seguenti) e 3 Under 21 (1991 e seguenti) al termine del prossimo quadriennio olimpico. Contrariamente a quanto previsto dalla prima proposta LNP gli Under obbligatori non "spariranno" completamente in serie B2 e C1, scendendo già dal prossimo anno da 4 a 3 (ossia un solo nato dal 1986 e seguenti in quanto Under 23 e ben due nato nel 1988 e seguenti in quanto Under 21).

L'approvazione definitiva del documento discusso nel weekend scorso a Bologna è prevista per la prossima riunione del "parlamento Fip" prevista per il 4 aprile, in occasione del varo delle Disposizioni Organizzative Annuali 2008/2009. Ma vista la comunione di intenti tra Fip - col presidente Fausto Maifredi entusiasta di questa rotta "virtuosa" scelta dai club di B1 - e LNP con l'avallo della Lega Basket, che contribuirebbe con una sorta di "mutualità" (ossia il 60 per cento dell'ammontare della tassa di tesseramento da introdurre per gli stranieri, gettito stimato attorno al milione e cinquecentomila euro totali all'anno) premiando le società dilettantistiche più meritevoli nella produzione di giovani prospetti.

Anche perchè le velleità di progressiva "dismissione" dell’obbligo dell’attività giovanile reintrodotta a poco a poco (e con grande merito) dalla Fip nel corso degli ultimi anni da parte di una fetta di club di serie A troverebbe sponda nel progetto ideato da una LNP votata a fungere da "serbatoio" per la crescita dei giovani italiani e vorrebbero così "sgravarsi" il peso dei vivai vissuto più come una costrizione che come una missione da molte (troppe) società di A1.

Anche perché la "sbandierata" cifra dei 10 milioni di euro spesi dai club della massima serie per il settore giovanile ha il sapore "finto" delle statistiche in stile "polli di Trilussa": quali e quanti sono gli investimenti "veri" in giocatori ed allenatori compiuti al di fuori dal "triangolo" Siena-Treviso-Virtus Bologna?

Nessun commento: